La camicia, è un indumento conosciutissimo fin dall’antichità. Usata anche nei tempi dell’ impero romano. Perchè era un indumento leggero, fatto di bisso o lino e veniva indossata sotto la tunica, doveva essere lunga e non visibile agli altri. Anche nel testamento lasciato dal patriarca ai suoi chierici, alla fine dell’ VIII secolo, si parlava di camicia, il cui termine antico era camisas. Questa veniva utilizzata dagli uomini e dalle donne durante il bagno comune.Sembrerà strano ma al primo Rinascimento essi, si lavavano e mangiavano stando in una tinozza di legno. Ancora, la camicia serviva per distaccare il corpo nudo dagli altri vestiti, facendo da scudo verso pelli insufficientemente lavate.   Solo verso la fine del 1500, si inizio a intravedere di sbieco le maniche. La camicia subì un rinnovamento verso la fine del seicento, infatti gli aristocratici la fecero adornare di pizzi e divenne quasi uno simbolo, che li distingueva dalla plebe, mentre quest’ultimi, la portavano solo come una veste. La camicia con il passare degli anni divenne anche un simbolo politico, infatti i Garibaldini indossavano camicie rosse, mentre i fascisti scelsero di vestire il colore nero e infine i nazisti si contraddistinguevano con le camicie di color bruno. Erano la maggior parte gli uomini, che indossavano la camicia, anche perché fu creata la cravatta, la quale inizialmente era una striscia bianca fatta di lino, che si faceva ruotare intorno al collo adagiandola sul petto. Inizialmente i polsini, erano di lino adornati con una serie di merletti. Poi solo verso la fine del 1900, si pensò di separare, sia i polsini che il colletto dalla camicia. Quest’ ultimo era corto e verticale, modello pistagna, ( oggi chiamato colletto alla coreana ), tanto era necessario solo per mettere 1 o 2 bottoni per bloccare il colletto. Esso per essere un buon colletto doveva avere queste qualità : rigido, alto, inamidato e bianco, dove la perfezione veniva raggiunta, con un nodo di cravatta perfetto. Lord Brummell lanciò questo stile, il quale riteneva che la pulizia della persona, faceva la distinzione del vero uomo. Anche per i polsini doveva esserci una regola, infatti erano ben inamidati e dovevano portare per la loro chiusura dei gemelli.La camicia essendo molto lunga, quasi sempre faceva piegoline sul davanti e per evitare questo, crearono il davanti in celluloide. Solo nel 1860, le camicie portate durante il giorno erano colorate, mentre rimase tradizionale ( bianca) per la notte. Nella seconda metà del secolo, iniziarono ad usare anche per gli sport le camicie, queste portavano colletti morbidi e attaccati ad essa, la camicia sportiva poteva essere indossata anche senza indossare per forza la giacca, il tessuto era di jeans o flanella. La camicia di jeans fu ideata in primis come indumento di lavoro, ma venne poi usata dagli adolescenti, come forma di protesta. La camicia button down usata negli anni venti, ebbe un gran successo ( la quale è infatti molto usata anche nei nostri tempi ), ed è costituita dal colletto che è chiuso da due piccoli bottoni sulla parte anteriore del collo e da stecchette che permettono di mantenerlo rigido. Nel corso della storia dunque, oltre ad essere utilizzate per svariati motivi, le camicie iniziarono ad essere un vero segno distintivo di società ed etnie diverse. Molte nazioni e molti popoli, possono essere riconosciuti anche attraverso l’ abbigliamento che di solito vestono le persone, ed anche la camicia dunque ha visto la nascita di modelli come : Barong Tagalog, la Blusa, la Camicia hawaiana, Guayabera, kosovorotka, Safari.

Così come esistono molti tipi di camicie che nella storia hanno dato origine alla camicia che conosciamo ai giorni nostri, ogni camicia è realizzata a seconda del modello in diversi tipi di materiali.  Possiamo trovare camicie fatte di Popeline,del conosciutissimo tessuto Oxford o in Piqué ed ancora : Batista, Flanella, Seta, Shantung, Lino etc etc.